Tessere Reti

Ce l’abbiamo fatta: anche Versace rinuncia al sandblasting

Posted in Iniziative, Campagne ..., Notizie by ilariamorelli on luglio 27, 2011

http://www.abitipuliti.org

luglio 2011
Una lunga campagna della Clean Clothes Campaign, recentemente intensificata tramite Facebook e una petizione lanciata in rete attraverso la piattaforma Change.org, ha portato la nota azienda tessile Versace ad annunciare la messa al bando della tecnica del sandblasting per la produzione dei suoi jeans.

La scorsa settimana il brand aveva inibito la possibilità  per i suoi fan di lasciare post sulla sua pagina Facebook reagendo all’iniziativa di alcuni attivisti di Abiti Puliti che chiedevano l’abolizione della sabbiatura. Poi le oltre mille firme raccolte dalla petizione. Ieri, infine, l’annuncio tanto atteso.

Già altri produttori di denim nel mondo avevano accettato di eliminare questa tecnica utilizzata per dare al jeans un look usurato e sbiancato. Dopo molti mesi di silenzio, Versace si dice ora d’accordo nel considerare inaccettabili i rischi per la salute che gli operatori addetti a questo tipo di finitura corrono quotidianamente. In precedenza l’azienda si era rifiutata di aderire alla campagna e di rilasciare dettagli sulle sue produzioni. Oggi, pur non rinunciando al denim schiarito, si impegna ad utilizzare tecniche alternative e sicure per la salute dei lavoratori.

I jeans sabbiati, del resto, rappresentano un’ottima fonte di guadagno per le aziende che li producono, visto che spesso sono venduti a prezzi significativamente più alti rispetto ai jeans normali; il problema è rappresentato dai costi nascosti che il sandblasting porta con se: gli operatori di questa tecnica, che lavorano nei paesi in cui molti dei nostri abiti sono prodotti – come il Bangladesh, la Cina, il Messico, l’Egitto – contraggono una forma acuta di silicosi spesso letale. A causa delle difficoltà evidenti nel monitorare tutta la catena di fornitura e viste le conseguenze fatali del sandblasting, chiediamo a tutte le aziende tessili di eliminare i denim sabbiati dalle loro produzioni.

Dall’inizio della campagna nel 2010 produttori come Benetton, Bestseller, Burberry, C&A, Carrera Jeans, Charles Vögele, Esprit, Gucci, H&M, Levi-Strauss & Co., Mango, Metro , New Look, Pepe Jeans e Replay hanno via via annunciato la messa al bando del sandblasting dai loro stabilimenti. La Clean Clothes Campaign saluta con piacere la decisione di Versace di unirsi agli altri marchi e si impegna a supportare l’azienda nel percorso di eliminazione della tecnica e di monitoraggio della catena di fornitori.

Appunti sull’ 11° CONVEGNO NAZIONALE RETE G.A.S. L’Aquila 24-26 giugno 2011

Posted in Gruppo di lavoro intergas fiorentino del tessile, Notizie, Notizie dai gas by ilariamorelli on luglio 9, 2011

di Montse Framis i Abella

APPUNTI SUL VISSUTO PERSONALE del 11° Convegno Nazionale GAS-DES – Lo Sbarcogas all’Aquila, “L’economia Solidale, oltre la crisi, 24-26 giugno 2011, L’Aquila www.sbarcogaslaquila.it

Organizzato dal Gas Aquila e RES Abruzzo insieme al Tavolo RES (Rete di Economia Solidale Italiana che vuole raccogliere tutte le esperienze di economia alternativa che partono dai gruppi di acquisto, GAS, e dai distretti di economia solidale, DES).

Tutte le discussioni e relazioni saranno raccolte sul sito dei gas italiani www.retegas.org

Durante questi tre giorni abbiamo potuto scambiarci esperienze tra realtà che stanno provando (anche da più di 10 anni) a mettere in moto rapporti di scambio al di fuori dalle leggi del mercato neoliberalista e fare scelte di vita seguendo i valori della sostenibilità sociale ed ambientale.

C’era una fortissima carica emotiva. Il contesto del convegno ci ha fatto entrare nella dimensione più umana dei rapporti di scambio, perché avvenuto in un terreno molto difficile, sia per le conseguenze della crisi finanziaria internazionale sia per l’abbandono subito dopo i disastri causati dal terremoto. E, come diceva qualcuno, purtroppo “fino a quando l’essere umano non tocca la tragedia non diventa davvero solidale”. Gli aquilani hanno ringraziato per l’esempio dato sulle possibilità di costruire un mondo con altre modalità, rispettando l’ambiente e mettendo al centro i rapporti umani, e sperano di utilizzarlo per far ripartire anche l’economia locale (una “ricostruzione economica che sia etica e sociale”).

Le riflessioni sono state fatte soprattutto dal punto di vista dei GAS, sia come gruppi di consumatori organizzati in maniera auto gestita sia costituiti in associazioni strutturate. Ma per prima volta si è ascoltato anche le difficoltà dei produttori presenti, tanti, che stanno facendo proposte tendenti a rendere il sistema produttivo più partecipato. Si parte anche dalle esperienze di altre reti, tipo la rete di lilli put, Bilanci di Giustizia o i Social Forum. Altri soggetti presenti sono stati le persone che seguono le campagne internazionali e i membri dei DES.

Alcuni elementi di riflessioni raccolti durante le giornate:

  • Si vede la necessità di dare maggior estensione (e maggior peso) alle scelte di vita collegando le pratiche a livello locale (i criteri di acquisto dei singoli) con le campagne rivendicative a livello internazionale (“Creando ponti tra locale e globale” di Alberto Zoratti e Adanella Rossi).
  • C’è la forte volontà di camminare uniti per costruire un’economia diversa nella consapevolezza di essere all’inizio di un percorso dove i cittadini diventino attori politici e pubblici, per cui conta di più la capacità di aggregazione che i risultati immediati.
  • Soggettività: Tra le esperienze di economia alternativa (esistono circa 1.500 gruppi di acquisto solidale tra gli iscritti e i non riconosciuti) si vede una forte diversità nell’uso di certe terminologie (solidale, sostenibile, …) per cui si pensa sia importante stabilire momenti di riflessione per chiarire i concetti.
  • Alcune situazioni si autodefiniscono con più entusiasmo (“siamo quello che vorremmo essere”) e altre con più realismo (usando metodologie di valutazione esperimentate anche all’estero). Le ricerche possono aiutare a far chiarezza sulla specificità della singola iniziativa e sui percorsi e processi.
  • Il Tavolo RES ha definito i principi comune a tutte le esperienze di economia solidale nel”Le Colonne dell’economia Solidale” (Andrea Saroldi) come pratiche che garantiscono l’uso collettivo e sostenibile dei beni comuni, ma allo stesso tempo la difesa dei diritti di ognuno a soddisfare le proprie necessità; che stabiliscono modelli collaborativi e non competitivi; basati sulle relazioni e i rapporti diretti; promuovendo il territorio e in difesa della sovranità alimentare ed energetica; privilegiando la moltiplicazione di strutture piccole collegate attraverso le reti; trasformando il modello di produrre e il concetto di valore diverso dal prezzo.
  • L’economia solidale ribalta il paradigma dell’economia di mercato che parte dal prodotto per creare il bisogno.
  • La sobrietà è un principio fondamentale dell’economia alternativa.
  • C’è consapevolezza della poca rappresentatività dei GAS italiani al convegno e anche della lentezza nella crescita del “movimento”.
  • Così come della difficoltà all’interno dei gruppi di coinvolgere tutti i partecipanti al GAS per cui le iniziative partono spesso da pochi che son sempre gli stessi.
  • Si evince il bisogno di collegarsi ad altri movimenti ed essere presenti in altri spazi (il 24 luglio a Genova c’è l’Assemblea dei Movimenti Sociali che non è rappresentata all’interno dell’economia solidale).
  • Produrre meno per produrre tutti!”
  • Il GAS deve muoversi verso la creazione di spazi d’inclusione dei soggetti deboli.
  • Passare da consumatore critico a consumatore politico (io chiedo =/= io propongo).
  • La solidarietà comprende sia quella internazionale che quella verso l’interno (la mutualità nel locale).
  • Rafforzare le tre “p”: partecipare + produrre + progettare.
  • Fare proposte articolate davanti all’amministrazione pubblica seguendo i criteri dell’economia solidale, per esempio per il recupero delle aree verdi nei Parchi agricoli.
  • L’invadenza del consumatore critico: articolare le richieste verso il produttore e non interagire i singoli di forma spontanea in modo da costruire un rapporto più rispettoso dei tempi e modalità di tutti, compresi gli imprenditori.

Gruppo di lavoro non-food

All’interno dei GAS si ritiene importante porsi la domanda sulla provenienza dei prodotti non alimentari (e su come sono stati fatti), visto che secondo l’ISTAT solo il 16% del salario degli italiani è destinato all’alimentare.

Si vede il bisogno di chiedersi quali siano le aspettative nel rapporto GAS – produttori. Si vede anche la necessità di creare un linguaggio comune o condiviso

Piste operative auspicabili (Deborah Lucchetti):

  • informazione i formazione, condivisione delle esperienze;
  • spazio di confronto per definire come costruire modelli di economia solidale;
  • monitoraggio delle filiere esistenti: criteri per valutarle, non lo si può fare da soli, bisogno stabilire alleanza con i sindacati e le campagne;
  • risorse per sostenere queste attività.

Ci dividiamo in gruppi per condividere le riflessioni sulle seguenti frasi sulle quali dovevamo esprimere in maniera unitaria un accordo o disaccordo:

1.- Se un’azienda vende già ad un altro gas non è necessario fare ulteriori verifiche.

2.- Basta un’autocertificazione per dare garanzie dei contenuti sociali e ambientali.

3.- Andare troppo per il sottile compromette le tenute delle realtà produttive.

4.- Un distributore è garante dei suoi produttori.

5.- Un prodotto ecologico e di qualità è di per sé interessate per un gas.

I produttori presenti hanno espresso molto apertamente le loro difficoltà nel relazionarsi con i GAS soprattutto per i problemi della programmazione della produzione e di “svuotare il magazzino”, e quindi hanno la necessità di reperire altri mercati di collocazione perfino da parte di quelle aziende nate con il sostengo dei GAS, verso i quali però sentono un grande apprezzamento. Altri si sentono soddisfatti con il rapporto con i GAS perché si sentono scomodi con le regole imperanti nel mercato globale e sperano di aver trovato finalmente “i clienti sensibili che stavano cercando”. Alcuni afferma di capire la difficoltà dei singoli a poter valutare l’organizzazione che queste aziende hanno dietro e cercano di raccontare le fasi della filiera produttiva e i vari passaggi con i limiti per esempio nella validità delle certificazioni, nel reperire materiali biodegradabile o biologici, nel verificare la veridicità dei propri fornitori, la sostenibilità economica della scelta imprenditoriale … ma tutti coincidono nel richiedere un impegno maggiore nel momento dell’acquisto e degli incontri, poiché gli viene chiesto di fare parecchi chilometri per tutta Italia per poi incontrare soltanto 4 o 5 persone.

Il gruppo di lavoro inter-gas fiorentino del tessile ha appeso il cartellone con le nostre attività finora realizzate nella “vetrina delle alternative concrete al sistema economico dominante che la nostra rete è in grado di proporre”.

E’ stato di grande successo:

  • il progetto del marchio USATO BENE, con proposte di ri-utilizzo di vestiti usati, cravatte diventate fasce o cinture, magliette diventate borsine per i bimbi, camicie diventate borse per la spesa, …
  • le borse fatte con le bandiere per il “Sì” del referendum sull’acqua pubblica. Ci hanno chiesto di mandare il progetto per inserirlo nel sito acquabenecomune e girarlo nella rete nazionale dei GAS.

Altri gruppi tessile esistenti in Italia ci hanno proposto di coinvolgere le realtà fiorentine in alcuni eventi per promuovere i progetti che sosteniamo.

Apertura straordinaria del Cantiere delle Alternative di ManiTese

Posted in Notizie, Usato Bene by ilariamorelli on luglio 9, 2011
Al Mercatino dell’usato solidale
C/o il Cantiere delle Alternative di ManiTese
Svendite e apertura straordinaria il venerdì per tutto il mese di Luglio!!!

orario apertura: dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30
Giorni:

Mercoledì 6 -13-20-27

Venerdì 8-15-22-29 (apertura straordinaria)

Sabato 9-16-23-30

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Il poster del gruppo di lavoro intergas fiorentino del tessile per l’11° Convegno Nazionale GAS-DES all’Aquila

Posted in Gruppo di lavoro intergas fiorentino del tessile, Notizie dai gas by ilariamorelli on luglio 8, 2011

All’ 11° Convegno Nazionale GAS-DES – Lo Sbarcogas all’Aquila, il gruppo di lavoro intergas fiorentino del tessile ha presentato un poster con le attività finora realizzate nella “Vetrina delle alternative concrete al sistema economico dominante che la nostra rete è in grado di proporre”.

Laboratorio estivo di feltro

Posted in Iniziative, Campagne ..., Notizie, Notizie dai gas by ilariamorelli on luglio 6, 2011

Buongiorno,
di ritorno dall’incontro nazionale GAS-DES dove abbiamo tenuto un laboratorio estemporaneo di feltro con lane locali ci siamo dette: ora basta! dobbiamo riuscire a rispondere a tutt* coloro che da mesi ci chiedono di fare un laboratorio di feltro a Firenze e allora abbiamo deciso che per il sabato prossimo 9 luglio a Cellai dalle 10 alle 15. Il costo dipende da cosa si vuol fare (e al relativo consumo di lana): un laboratorio di introduzione al feltro per principianti assoluti di una giornata (palline, cordoni, feltro piano) ha un costo diverso da un laboratorio sugli oggetti cavi e cambia anche a seconda degli oggetti da fare (borse, ciabatte, cappelli…) ma comunque i prezzi sono modici e fanno riferimento principalmente alla lana utilizzata. Vorremmo fare entrambe le cose a seconda delle persone che vorranno partecipare ci divideremo in due gruppi.
Siccome vorremmo raggiungere un numero minimo di partecipanti (6) per fare il laboratorio, vi chiedo di farmi sapere chi viene entro giovedì sera.
Il pranzo è condiviso, ognuno porta qualcosa e mi raccomando i piatti, bicchieri e posate da casa per non sprecare plastica inutile :).
Ciao e viva la lana locale

Ilaria e Annalisa
isantoni@gmail.com
http://www.circuitocorto.org/